Una favola di montagna

di  Alberto Vaona

 

Da quando è tornato dai tre mesi trascorsi a Colomi, Maurizio Tinazzi (http://www.colomitalia.org/2019/06/04/maurizio-volontario-nella-casa-estudiantil/) mi diceva continuamente che voleva cercare un modo per aiutare la  Casa Estudiantil, di cui si era anche lui innamorato.

E alla fine l’idea gli era venuta: organizzare con un “pranzo di montagna” in grande stile per raccogliere fondi!

Quando aveva lanciato l’idea, vedevo davvero molto lavoro da fare. Ma conoscevo Maurizio

Per prima cosa è andato dal Sindaco a chiedere uno spazio e a informarsi circa autorizzazioni, dotazioni, limitazioni, procedure di sicurezza. Poi ha coinvolto l’amico cuoco, gli alpini, gli amici e i parenti. E da ultimo, individuato lo spazio e deciso il menù, ha incontrato uno ad uno gli imprenditori della Lessinia per farsi donare gli ingredienti.

Il suo entusiasmo è stato contagioso e la sua determinazione inarrestabile; nemmeno qualche inevitabile “pesce in faccia” è riuscito a fermarlo: si era messo in mente di aiutare “le sue bambine” e lo avrebbe fatto!

I giorni immediatamente precedenti alla festa sono stati impegnativi: disseminare la Lessinia di locandine e volantini con gli inviti, controllare che tutto il necessario arrivasse, organizzare la cucina, preparare il discorso, predisporre la cassa, pulire i locali non è stata cosa da poco. Ma Maurizio procedeva a testa bassa.

Quando finalmente il grande giorno è arrivato, Maurizio sin dal primo mattino si aggirava indaffarato come il Padreterno di Michelangelo sulla Volta della Cappella Sistina, dando ordini e disposizioni a tutti!

Per mezzogiorno tutto doveva essere pronto.

Quando alle 12 gli alpini hanno aperto i cancelli, una moltitudine umana si è riversata con ordine nella sala Parrocchiale di Valdiporro!!

I piatti cominciavano ad essere serviti ai tavoli dai camerieri, il vino ad essere versato nei calici e l’allegria a decollare. Con Maurizio intento a fare gli onori di casa, accogliendo gli ospiti e impartendo istruzioni perché tutto riuscisse al meglio.

A mezzogiorno e mezzo emergevano i primi problemi: le persone continuavano ad arrivare ed erano molte ma molte di più di quelle che erano state previste e qualcuno cominciava a brontolare! I tempi d’attesa si dilatavano, i tavoli non bastavano e c’era il rischio che non ci fosse cibo per tutti!

Così abbiamo aperto i tavoli aggiuntivi e tutte le panche che c’erano e abbiamo riempito anche lo spazio all’aperto antistante alla sala.

Alle 13 tutti mangiavano di gusto, i camerieri sfrecciavano tra i tavoli portando pietanze prelibate e fumanti, il vino scorreva a fiumi e un gran chiacchiericcio festoso si levava dalla sala parrocchiale.

Maurizio al settimo cielo si aggirava per i tavoli controllando che tutti fossero contenti.

Finalmente “l’ondata di piena” verso le 14 sembrava cominciare a passare e la folla cominciava ad alzarsi in direzione del caffè proprio quando si raschiava il fondo di pentole e padelle… era quello il momento del discorso!

Maurizio non è uomo da discorsi in pubblico e ha chiesto a me, suo amico e Vice Presidente di Colomitalia, di spiegare le ragione della festa e la storia della Casa Estudiantil.

E, dulcis in fundo: esibizione del corpo di ballo dell’ Associazione dei Boliviani in Italia che da Bergamo sono venuti fin sulle montagne veronesi per onorare la festa di Maurizio con tanto di costumi tipici!

Che bella favola di montagna! Grazie Mauri!